Quarantesima tappa

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Migreh non è un villaggio …

è un mercato, un posto dove si fermano i camion quando gli autisti sono stanchi, c’è una moschea e tanti piccoli negozi, nessun albergo ma solo le brandine che ho evitato ieri a Doka … è giusto così cosa sarebbe un viaggio attraverso il Sudan senza almeno una dormita su queste brande a cielo aperto, colorate, asimmetriche, e devo dire anche abbastanza comode … è da qui che sto scrivendo spero solo che non piova … non so se tirare fuori il sacco a pelo o no fa caldo e se piove mi si asciugherà in Egitto …

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Trentanovesima tappa

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Good bye Etiopia, welcome Ramadan!

Gli ultimi 35 chilometri sono passati piuttosto velocemente, con la bici che produceva strani rumori come sempre succede quando il giorno prima abbiamo preso tanta acqua.

Arrivato al confine per entrare in Sudan si passa da una barriera costituita da una corda, passo sotto, un tipico pastore etiope mi dice che vuole controllare il mio bagaglio … non lo cago … e vado all’ufficio dove timbrano i passaporti … il pastore mi rincorre … e ripete la stessa solfa … gli chiedo di mostrarmi il tesserino … ce l’ha! Torniamo indietro controlla, mi chiede se ho il laptop, e chi dimostra che è mio … controlla sommariamente nelle borse e mi lascia andare …

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Trentottesima tappa

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‘Rain rain go away!’ …

‘Dove stai andando?’ mi chiede un vecchietto vestito bene di fronte alla farmacia di Gondar dove sto cercando in vano di parcheggiare la bicicletta su una strada fangosa … ‘in farmacia, ma non ho il cavalletto …’ ‘non preoccuparti te la tengo io’ … il farmacista ha detto che ho mangiato ‘poisoned food’ e mi ha dato cyproxin da prendere ogni 12 ore … ‘sei in viaggio da solo?’ chiede il vecchietto ‘si’ … ‘pregherò per te’ …

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Trentasettesima tappa

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“Il fuoco di un camino
non è caldo come il sole del mattino…”

Dopo la pioggia di ieri finalmente il sole, la partenza è calda su una strada facile … non ricordo una giornata calda da Addis …

I pulmann in Etiopia hanno un megafono sul tetto, è bello sentirli arrivare, sono gioiosi e penso la musica serva anche a tenere lontani i bambini dalla strada e forse gli asini e le vacche … oggi il mio teorema che più ci avvicina ai centri turistici più aumenta l’accattonaggio e la stupidità ha trovato diverse dimostrazioni pratiche … i sassi che non mi arrivavano da tempo sono ricomparsi … uno lanciatomi da un simpatico pastorello da una collinetta era grosso come una mela … Continua a leggere

Trentaseiesima tappa

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‘Penso di essere uno dei primi ferenje che passa la notte qui’ dico alla coppia che mi ha accompagnato nell’albergo senza insegna.

‘Noooo … ce ne è stato un altro a settembre due anni fa …’ rispondono … abbiamo riso per cinque minuti. Dicevano ‘not the first, the second!’ …

C’era un disegno sul mio sussidiario delle elementari che ritraeva gli schiavi che costruivano le piramidi, mi ricordo file infinite di schiavi che portavano ognuno una pietra. Continua a leggere

Trentacinquesima tappa

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Quando ghe nè più, ghe nè a mo!’, si dice dalle mie parti.

Se questa notte alle cinque, mentre facevo avanti indietro dal bagno, mi avessero detto … farai 94 km mi sarei messo a ridere … pensavo lo stomaco fosse il punto forte del mio scarso fisico … invece qualche cibo speziato mi ha tradito … ho avuto la lucidità di bere dei sali minerali e mangiare delle caramelle di destrosio per avere un minimo di energia per ripartire … quando la sveglia suona alle 6 e 56 la spengo … sto dormendo finalmente bene … a colazione riesco a bere un thè nel quale ci metto più zucchero possibile e mangio tre di quelle barrette pastose della Enervit che Serena mi aveva dato a Nairobi e stanno finendo …

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Trentaquattresima tappa

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Oggi mi sono piaciuto!

A 70 km dalla partenza mi sono fermato all’Hotel FM International, dove sapevo esserci un internet point, ho mangiato una torta fantastica, con succo fresco di avocado e mango e … due cappuccini … quando stavo per ripartire si è scatenato un temporale torrenziale … il cameriere mi ha detto ‘è meglio che resti qui stanotte …’ … certo il posto era bellissimo … anche oggi non stavo benissimo … ma per me 40 km in più al giorno sono importanti … Continua a leggere

Trentaduesima tappa

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Cos’è questo? Spriz … E’ per me? Veramente no … ma l’avevo già bevuto …

Partenza in salita!

Grazie al braccino corto delle mie due socie che non mi hanno infilato i 200 dollari che avevo chiesto nelle gomme, e non mi hanno nemmeno avvisato, ho passato buona parte della mattina a cercare di comprare dollari che mi serviranno in Sudan. Cambiare dollari in Birr è semplicissimo, si può fare in tutte le banche e alberghi. Continua a leggere

Addis Abeba – Manutenzione bici

Oggi sono più stanco di molti altri giorni dove ho pedalato più di 8 ore!

Dovevo ritirare le gomme delle bici che le altre sono finite e Giorgia e Serena mi hanno spedito da Lusaka …

Ore 9,30 aeroporto cargo di Addis Abeba, inizia un tour tra uffici, che mi ricorda un vecchio film italiano degli anni 60 …

Baldanzoso mi dirigo verso un magazzino, il capo guarda i miei documenti, mi fa domande sul viaggio e mi tiene li dieci minuti, per poi dirmi che prima di tutto devo andare alla dogana. Qui un funzionario esordisce chiedendomi ‘il documento che dimostra che sono un turista’, spiego che sto andando in bici a Londra e quando varcai il confine non mi diedero niente, ne chiesero di compilare niente. ‘Impossibile, senza questo documento non si può procedere’. Insisto. Chiede alla sua segretaria, un’ocona giuliva con minigonna e scarpe rosse da pornostar, che parla meglio inglese di lui di spiegarmi. Continua a leggere