Legnano Riposo

Dormita fino a mezzogiorno!

Mi sarei svegliato anche più tardi se non avessi ricevuto un serie chiamate alle quali ho risposto dall’aldilà …

Oggi sono andato molto lento con tutto, pasti, lavatrice … ho dovuto farmi prestare una maglietta da Claudio … perchè ho lavato le altre … e di andare a casa a Venegono non se parla … e sono stato molto con mio padre che è stato in ospedale più di quanto io sono stato in giro … abbiamo visto le foto del viaggio … non ho ancora deciso se passerò dalla Val di Susa o dalla Svizzera … mio padre voleva il riepilogo delle tappe dall’inizio ad oggi, eccolo accontentato! Continua a leggere

Tappa cinquantotto – Tre strane minitappe

Sveglia presto anche oggi, 6,30 … 

… ad alzarmi presto non mi abituerò mai!

Appena uscito dall’albergo incontro il taxista a cui, tramite il portiere, avevo chiesto indicazioni ieri sulla strada migliore, voleva portarmi lui facendomi strada col taxi … perchè sulla strada per l’aeroporto le macchine vanno fortissimo e ‘non so come farai in bici’ … non so quand’è l’ultima volta che lui ha usato la bici …  mi dice che sto andando dalla parte sbagliata … mi fido … e infatti dopo tre chilometri devo tornare indietro … e riprendere la strada che l’infallibile naïf Blackberry mi aveva indicato fin dall’inizio … arrivo all’aeroporto verso le 9,30 per uno dei miei check in più anticipo di sempre … la spedizione della bici che ci dava qualche preoccupazione è agile … pago 330 egyptian pound extra … sgonfiamo le ruote … mettiamo nastro adesivo sui pedali e manubrio affinchè non si muovano durante il volo …  Continua a leggere

Cairo Riposo

cairo-piazza-tahrirOggi ho dormito a lungo, scritto email, eliminato dalle borse cose arrivate alla fine del loro ciclo di vita, come biscotti e batterie cinesi, ho cercato e messo insieme contatti, ricevute, fogli volanti che ho accumulato, e non ancora perso, in questi due mesi …

Sarei potuto andare a visitare molte cose in questa città che è subito diventata la mia preferita in Africa, ammesso che geografia a parte, il Cairo e l’Egitto siano Africa. Ma non l’ho fatto, sia per la sveglia ritardata, sia perchè non avevo voglia di chiudermi in un museo di mummie o prendere una barca per turisti, quando fuori c’è questa città viva, vera, che si muove nonostante il Ramadan fiacchi inevitabilmente la vitalità di chi digiuna. Ho preferito camminare fino a piazza Tahrir, che è stato il centro non solo simbolico della rivoluzione iniziata nel 2011, sono personalmente molto cauto su queste rivoluzioni solo il tempo dirà se queste rivoluzioni, che hanno causato e stanno causando migliaia di morti, sono state per il meglio delle popolazioni. Leggevo qualche giorno fa che in Tunisia, dove c’è una delle costituzioni più avanzate nel mondo arabo, se passerà la bozza della nuova costituzione così come è stata proposta in prima battuta, le donne non saranno uguali all’uomo, ma complementari … A vedere questo Cairo così sembra impossibile pensare che questo stato possa finire in mano ai musulmani più intrasigenti, un primo passo per capire come andranno le cose è capire se e quando verranno indette le elezioni. Continua a leggere

Cinquantasettesima tappa

Al Cairo ci sono windsurf e sci d’acqua … vecchiette che portano a spasso il barboncino! 

Alla faccia della polizia di Balyana che voleva farmi prendere il treno perchè l’Egitto è troppo pericoloso, del copto pauroso di tutto che mi ha creato un sacco di casini e voleva che facessi domanda per la scorta, di chi diceva che mi avrebbero stirato nel traffico impossibile del Cairo e che avrei fatto meglio a prendere un taxi e anche di chi diceva che ero troppo vecchio e i tempi troppo stretti.

Sempre verificare di persona! Continua a leggere

Cinquantaseiesima tappa

Come mai la ruota dietro è così svergola? 

A Maghegha ho avuto la risposta … una decina di raggi hanno ceduto!

Per fortuna ero in un paesone, prima un poliziotto mi manda in una strada dove ci sono solo gommisti e meccanici di moto … non aveva capito il problema …  poi un ragazzo in moto mi ha fatto strada fino in un vicolo dalla parte opposta della città, dove abbiamo finalmente trovato il ciclista … il negozio è piccolo e lui lavora in strada … si crea subito una folla di curiosi in prevalenza bambini … i meccanici mi offrono da fumare … non bevono ma nel fumo non si risparmiano … spiego ancora una volta ridendo che bici e fumo non vanno d’accordo … mi fanno sedere … e mi portano una coca e degli snack salati … la sostituzione dei raggi dura un’oretta … i nuovi raggi non sono perfettamente dritti … alcuni sembrano lavorati da un maniscalco … ma la ruota gira in modo accettabile e spero resista per gli ultimo 140 chilometri africani … quando è il momento di pagare mi dice che l’ha fatto per Allah e non gli devo niente nemmeno per i drinks … Continua a leggere

Cinquantacinquesima tappa

Missione compiuta! 

Stamattina mi sono svegliato alle nove!

Cazzo di budda!

Forse il mio corpo che è più intelligente di me, ha deciso che era meglio dormire, la tappa era relativamente corta, le due notti prima non avevo dormito molto, però svegliarsi alle nove vuol dire partire con il caldo, fare tutto di corsa e arrivare tardi … mi manca la sveglia naturale del Sudan, il rigirarmi in quei letti a cielo aperto … vedere arrivare il sole … fare la colazione con quello che c’è … ridendo con i camionisti … Continua a leggere

Cinquantaquattresima Tappa

Il cronometrino è stato asportato chirurgicamente … 

Le borse laterali dove ho tutto il mio bagaglio sono due: in quella di destra ho mantelline, cuffia di lana, utilissima in Etiopia, caricatori vari, beauty case, medicine, in quella di sinistra ho vestiti e computer e delle camera d’aria sul fondo. Le cose non vanno direttamente nella borsa che si vede all’esterno nelle foto, ma in un’altra, tipo sacca, rimovibile e impermeabile, da infilare come una matrioska in quella esterna. Le borse interne le ho svuotate completamente raramente, se non ricordo male l’ultima volta fu a Karthoum. Questa mattina prima di partire cercavo una mela che di solito metto nella borsa di destra, sopra un paio di pantaloncini da bici di riserva che stanno sopra il beauty case … quando cerco nella borsa di destra … trovo i vestiti! … i vestiti? … ieri sera c’era un black out e ero stanchissimo e non mi ero accorto che le sacche interne erano state invertite … quindi la polizia o il manager dell’albergo mentre mangiavo … mi hanno guardato nella borsa … figli di buona donna … può una rivoluzione finire con un militare al potere? … Continua a leggere

Cinquantatreesima Tappa

Giornata di merda! 

O meglio fine di giornata di merda …

Tutto era iniziato bene, colazione sontuosa con asporto di due panini con una specie di prosciutto  e formaggio, temperatura più accettabile del solito, e un paesaggio che si fa sempre più verde man mano che passano i chilometri. Qui il Nilo è sfruttato bene per l’agricoltura, oltre al solito grande canale parallelo al Nilo, ci sono anche dei piccoli canali dai quali, con l’ausilio di pompe diesel, l’acqua viene diretta in mezzo ai campi coltivati. Il mais è verdissimo come in Zambia si vede raramente. Ai lati della strada alte palme cariche di datteri donano un po’ d’ombra anche quando il sole è alto. Continua a leggere

Cinquantaduesima Tappa

Alla fine solo dodici chilometri in più del previsto … 

Sono partito alle 6,30 e ho pedalato nove ore, all’inizio, fino a mezzogiorno, la temperatura era accettabile, poi quando l’ombra si sposta da sinistra a verticale, e vedi solo la proiezione del manubrio e del telaio sotto di te, il caldo diventa asfissiante, per fortuna non c’è vento e rispetto al Sudan ci sono molti più negozi e bar per rifornirsi di acqua fresca. Anche qui ci sono le otri più piccole di quelle sudanesi e anche delle specie di fontane che filtrano l’acqua. Continua a leggere

Cinquantunesima Tappa

Vado o non vado?

Luxor è a 225 chilometri dal porto, con questo caldo difficilmente ce la farò ad arrivarci in una tappa, nei quindici chilometri dal porto ad Assuan non c’è vento contrario e peadalo discretamente, prima di partire, devo prelevare, comprare sim card egiziana, mangiare e bere qualcosa … giunto in centro riesco a fare queste cose velocemente … mangio due gelati … non è stata una grande trovata … bevo tanto … e dopo che Giorgia e dei taxisti mi hanno confermato che dovrebbe esserci una stamberga a Kom Ombu mi lancio … quando passo dal bel albergo vista Nilo che Giorgia mi aveva prenotato ho un breve tentennamento … ma ormai la decisione è presa … Continua a leggere