Cotoletta impanata? …
Piove. Spaghetti con due tipi di lenticchie, acqua e caffè, a parte la birra è la replica della cena di ieri. Faccio un giro del paese per vedere se per caso c’è un internet point … non c’è … lo sapevo … due ragazzi mi indicano un punto in cima ad una collina dove posso andare se ho la chiavetta di MTN … penso l’Etiopia sia uno dei pochi paesi al mondo con il monopolio della telefonia mobile … o MTN o MTN …
In partenza c’è l’avanzo della salita di ieri, in cima ci sono i resti di un fortino probabilmente italiano, poi si scende a capofitto, mentre sono intenzionato a raggiungere i 70 km/h mi imbatto in una mandria di mucche che sta attraversando la strada. I freni ci sono ancora per fortuna!
Tante scoperte avvengono per caso. Così quando scesi dal Moyale Express, non ebbi tempo di sistemare bene le borse della bici, le appoggiai semplicemente sopra il sacco giallo, legato al portapacchi, che contiene tenda, sacco a pelo e materassino. Ieri mattina ho provato a fissare le borse in questa maniera ed il risultato non è niente male, anche se esteticamente lascia un po’ a desiderare, questo assetto permette di tenere le borse ben lontane dal cambio posteriore o di urtarlo quando il terreno è sconnesso.
Oggi ancora dromedari, poi scoiattoli e macachi quando mi hanno attraversato la strada ho riconsciuto quella scimmia col culo rosso che guardavo sempre da piccolo sull’enciclopedia degli animali, ad un certo punto con tutti questi animali diversi sembrava di essere in un cartone animato della Walt Disney, con mucche, pecore, asini, scoiattoli, scimmie e dromedari. Questi ultimi, che qui chiamano camel ma hanno una gobba sola, sono anche all’origine di tensioni tra i Borana e i Gabra, due tribù che vivono qui. Se ho capito bene i primi che sono pastori si sentono sfruttati, ed in pericolo, a causa degli altri che sono più commercianti. Verso sera prima di Surupa ho incontrato alcuni sorridenti uomini armati di fucile, a Yabelo dove mi sono fermato per un breve spuntino e internet, mi hanno detto che soprattutto di notte ci sono degli scontri. Yabelo, o Yavello, è il primo paese ‘civilizzato’ dopo Moyale, prima dominano case di fango, paglia e lamiera quando va bene. La scritta internet sul cancello di un albergo mi induce a fermarmi, chiedo qualcosa di veloce da mettere sotto i denti visto che mi mancano ancora una quarantina di chilometri … il cameriere mi chiede se la carne va bene … certo … cosa avete … ‘Cotoletta’ … cotoletta alla milanese … meglio di molte che si trovano in Italia …
Anche qui strade in costruzione, un paio di cinesi, ma niente a che vedere con la Tanzania che è letteralmente colonizzata. Ho visto c’è un progetto per la Mombasa – Nairobi – Addis, in Etiopia sono sicuramente avanti, ma in Kenya …
Devo fare una rettifica a quanto scritto ieri, non tutti i musungu possono muoversi agilmente dove vogliono, Charly, americano che mi ha superato con una BMW da enduro, mi ha detto che all’Ambasciata di Nairobi è stato rimbalzato per via del passaporto a stelle e strisce …
A Surupa non ci sono alberghi, la scuola è deserta e maestri e preside spariti, quasi nessuno parla inglese, siamo all’imbrunire … dei ragazzi mi portano a casa dell’Headmaster che non c’è … non avevo voglia di pedalare in notturna … mentre stavo tornando mestamente sulla strada compare un uomo alto che dice di avere una stanza … porta e finestre di ferro … pavimento di terra rossa compattata … una luce ed una presa della corrente che pendolano dal tetto … valige accatastate … latrina recintata rotonda senza tetto … non c’è niente per dormire … mi portano un materasso ancora nella plastica … e una coperta … vedremo come dormirò …
Al ristorante tanta gente curiosa, alcuni mi hanno sottoposto quasi ad un interrogatorio, non gli sembra possible che un musungu passi di qui in bici … anche se mi han detto a febbraio un tedesco pernottò qui a casa di qualcuno.
Se il vento mi aiuterà domani tenterò di raggiungere Dilla, altrimenti village!
Mega N 4° 05.696’ E 38° 31.155’- Surupa N 5° 13.579’ E 38° 29.433
131 km