Ventottesima tappa

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Caffè Cola?

Nei villaggi in Etiopia non c’è molta differenza tra cena e colazione, ieri sera injera con due tipi di lenticchie e questa mattina lo stesso, con caffè al posto della birra … L’injera non mi ha mai entusiasmato con quell retrogusto acidulo, la prima volta che la vidi in un ristorante di Addis pensai che fosse un piccolo asciugamani, qui oramai la mangio senza problemi perchè, come ieri, a volte è l’unico carboidrato disponibile.

Nella tappa più lunga con la partenza più mattutina, i primi 50 km sono facili a parte un tratto strerrato dove i cinesi stanno rifacendo la strada, si sale tanto prima di scendere ai 1500 metri di Dilla, siamo veramente in montagna, fa freddo, il sole non si vede quasi mai nebbia e pioggerellina mi accompagnano fino in cima. La vegetazione rigogliosa verde smeraldo mi rende più positivo, ho visto banani alti il triplo dei nostri di Chikupi. Per una decina di chilometri quattro ragazzi, di cui uno su una bmx, hanno gareggiato con me e fra di loro, circondati da prati, pini, cavalli,  mucche, caffetterie e … tavoli da ping pong. Ne ho visti tanti ai lati della strada un po’ svergoli, la superficie concava e convessa allo stesso tempo, e giocatori concentrati con racchette senza plastica.

T28-P1020880Tanti bambini lavorano in questi primi 400 km di Etiopia, oggi pomeriggio mi ha colpito vedere tre bambini di massimo 10 anni trasportare delle assi di legno lunghe più di 3 metri e spesse cinque centimetri, sulla testa e in salita …

Le salite, le discese, la pianura ed il vento modificano la percezione delle cose, così questi invadenti bambini etioipi sono curiosi e simpatici in pianura col vento a favore, ma divengono stressanti in salita col fiato corto e la tabella di marcia sforata. I bambini etiopi mi chiamano con uno ‘you’ ripetuto a ritmo frenetico, come farebbe uno che sta per cadere in un precipizio … ‘You-you-you-you’, a volte dopo la serie di you chiedono qualcosa, soldi, penna, maglietta, pompa, … ma non è colpa loro bensì di genitori, fratelli maggiori e turisti ignoranti che non capiscono i danni che fanno, perchè se chiedono con questa insistenza è perchè hanno già ricevuto da qualche imbecile di turno che si mette la coscienza a posto dando un dollaro ad un bambino. Io non do mai nente, se la richiesta proviene da un adulto spiego che deve lavorare. Oggi un bambino ha tirato un calcio alle borse e un altro mi ha tirato un pezzo di canna da zucchero, altri mi hanno seguito sulle lunghissime salite che mi hanno portato fino a 2400 metri, correndo, cantando e battendo le mani. Potenzialmente sono dei tifosi eccezionali, che in qualche caso necesiterebbero di transenne.

A Hagere Maryam mi sono fermato in una caffetteria, quando entro vengo avvolto da un piacevole odore di incenso sempre presente quando c’è caffè, con tutte le tazzine del caffè pronte all’uso disposte su di un vassoio rotondo, poi … sugli scaffali dietro il piccolo banco … vedo la Coffee Cola prodotta dall’Abyssinia Water … una bottiglia da un litro, più l’orzo tostato che un dottore li presente mi ha detto essere il miglior carboidrato del mondo, mi aiuteranno a salire …

T28-P1020883In Etiopia ci sono parecchi black out … e Dilla non fa eccezione (durante la mia permanenza l’elettricità non c’è mai stata) … l’arrivo è al buio e sotto la pioggia mi dirigo verso l’hotel che Giorgia mi ha indicato … è tutto buio … ne vedo un’altro poco più avanti con le luci  … hanno un rumoroso generatore … è carino per 8 euro … penso oggi mega doccia calda … nessuno parla inglese … c’è acqua calda? … yes … poi quando entro nella doccia non scende niente … l’acqua calda non funziona col generatore! Insieme alla maglietta ho lavato anche il Blackberry … speriamo bene …

Ho chiesto al manager della pensione Abel se poteva chiamarmi un Bajaj per andare a mangiare … dopo vari gesti mi fa capire non ha il numero di telefono … gli dico se mi indica o mi accompagna dove ne posso prendere uno … ok … quando lo troviamo sale con me e viene con me al ristorante …  pensava l’avessi invitato a cena … dialoghiamo tramite la cameriera che sa un po’ d’inglese …

Surupa N 5° 13.579’ E 38° 29.433 – Dilla N 6° 40.833’ E 38° 30.833’

172 km