‘Quando ghe nè più, ghe nè a mo!’, si dice dalle mie parti.
Se questa notte alle cinque, mentre facevo avanti indietro dal bagno, mi avessero detto … farai 94 km mi sarei messo a ridere … pensavo lo stomaco fosse il punto forte del mio scarso fisico … invece qualche cibo speziato mi ha tradito … ho avuto la lucidità di bere dei sali minerali e mangiare delle caramelle di destrosio per avere un minimo di energia per ripartire … quando la sveglia suona alle 6 e 56 la spengo … sto dormendo finalmente bene … a colazione riesco a bere un thè nel quale ci metto più zucchero possibile e mangio tre di quelle barrette pastose della Enervit che Serena mi aveva dato a Nairobi e stanno finendo …
Di ritorno dall’ultima visita al bagno, alle 5 e 11 ricevo un messaggio da Giorgia, che dice che si è svegliata con una voglia di crackers Doria, anche io ne mangerei un pacchetto croccanti col sale sopra penso, ne io ne lei riusciremo a soddisfare questa voglia … le allucinazioni culinarie si presentano spesso in questo viaggio oggi in un borgo di montagna c’era un odore di capra … che mi ha fatto venire voglia di formaggio caprino … il piccolo si muove molto speriamo si giri …
All’inizio si scende ai 1800 metri di Finote Selam, dove mi fermo a prendere un thè, il cameriere, posseduto dal mio angelo custode, mi ha portato senza che glielo chiedessi un pane focacciato, che sono riuscito a mangiare molto lentamente. Poi si inizia piano piano a risalire fino ai 2536 di Kosober, una salita di 13 chilometri è un calvario. Subito dopo Finote Selam ho comprato per 2 birr, un sacchetto con una dozzina di limoni gialli, piccoli, aspri e succosi … alla fine ne avanzeranno solo tre … hanno una pelle molto sottile li sbuccio con i denti e con le mani e poi li mastico in un sol boccone … mi sembra che il mio fisico apprezzi e ne abbia bisogno … mentre scrivo ho un po’ fame … speriamo bene …
Oggi con le energie prossime allo zero non ho fatto molte fotografie, non ho mai guardato l’altitudine, mi sono fermato molte volte, a comprare da bere, a mettere l’olio sulla catena, a mangiare limoni, a parlare con le persone. In un tipico villaggio di montagna c’era un assembramento di contadini uomini che aspettavano la distribuzione del fertilizzante, avevo sete e volevo acqua, un ragazzetto ha battuto negozietto capanna per negozietto capanna, alla fine è riuscito a trovare solo una Fanta all’ananas, ottima per la digestione, gli ho lasciato il resto di mancia per l’impegno che ci ha messo … A 22 chilometri da Kosober mi sono fermato a far lubrificare la catena, come al solito si è formato un siparietto, con anziani e ragazzi che mi chiedevano da dove arrivo, dove vado, di che nazionalità sono … gomma, catena e carta (mappa) sono anche parole aramaiche … Queste soste mi hanno aiutato a ripartire col sorriso …
Dembecha N 10° 55’ E 37° 48.333’ – Kosober N 10° 95’ E 36° 93.333
94 km