214 km in bici non penso di averli mai fatti …
Ho dormito bene nel mio letto sotto le stelle, ho gonfiato anche il materassino, e mi sono infilato nel sacco a pelo e ho messo le borse della bici di fianco alla testa per proteggermi dal vento forte.
Non potevo arrabbiarmi troppo con le folate di vento durante la notte, perchè intuivo che mi avrebbero aiutato durante il giorno … Prima di partire ho perso mezzora a tentare di attivare internet sulla mia sim sudanese, ma senza successo, sembra che abbiamo un blackberry diverso … c’è un filo conduttore che accomuna tutti i customer call service del mondo … la famiglia che mi ha ospitato mi congeda con bei sorrisi e un thè.
La partenza è razzo, fa fresco, e fino a Tam Tam trovo un paio di kafeterie che mi permettono mi mantenerermi idratato a sufficienza, i pochi alberelli che c’erano si fanno sempre più radi fino a sparire, le abitazioni non ci sono più ed il caldo torrido aumenta, la sete diventa l’unico bisogno primario da soddisfare, il corpo avverte il bisogno d’acqua dappertutto, il sole sta alto sopra di te per qualche ora e i 47 chilometri che separano Tam Tam da Um Al Hasan, il paese successivo dove si può comprare da bere, sembrano non finire mai … vorresti che venisse sera subito …
A Um Al Hasan trovo solo due bottigliette d’acqua da 500 ml, che finisco in qualche secondo, più delle limonate e aranciate di seconda scelta, dolcissime e poco dissetanti, opto per la limonata che mescolo con il thè … a questo punto Multaga dista 67 chilometri … alcuni dei quali verso Ovest, quindi controvento, devo prendere le bottigliette di riserva che ho nelle borse, allungo il thè al limone, cerco di bere poco ogni tre chilometri, ma non basta il caldo ti avvolge, la schiena e le spalle sono calde abbastanza per cuocere un uovo fritto … a venti chilometri da Multaga trovo una casetta, con una tettoia di legno e paglia che proietta un’invitante ombra, mi ci si rifugio per venti minuti, fino a quando la mia temperatura è scesa abbastanza per ripartire, senza paura di svenire …
Oggi le otri dell’acqua sono poche, e sono solo nei centri abitati dove ci sono anche le kafeterie, da lontano ne ho avvistate tante che poi non c’erano …
A sette chilometri da Multaga trovo la stazione della polizia, dove mi offrono acqua ghiacciata che non posso rifiutare, l’acqua gelida mi sveglia dal torpore in cui ero finito negli ultimi chilometri, bevo, mi bagno, bevo e mi lavo ancora … quando sto per andare … noto con la coda dell’occhio, sotto una tettoia, un poliziotto con un laptop collegato al generatore da metri di cavi … non avrà mica internet? … si … chiedo se per cortesia posso mandare un email … così superato il primo shock con la tastiera araba riesco a mandare l’articolo di ieri … dal mezzo del deserto …
Anche questa notte il letto è sempre lo stesso, la branda con la rete fatta con il filo per stendere i vestiti, la cafeteria è molto animata si mangia bene, bevo circa cinque litri tra acqua e succo di mango in tre ore, mi addormento come un bambino appena mi sdraio, c’è una bella musica che va avanti tutta la notte fino alle 5,30 quando mi sveglio per sfruttare al massimo le ore di fresco del mattino … tutte le altre brande intorno a me sono sparite tranne quelle dei gestori della cafeteria … col Ramadan c’è più vita di notte … qui in strada di giorno non si vede nessuno … a differenza degli altri stati da cui sono passato la strada non è un luogo molto frequentato o un centro di aggregazione … la gente di giorno se può sta sdraiata su brande e tappeti … centellina le energie all’ombra … il caldo regola i ritmi di vita …
Qui quando i grandi pulmann mi sorpassano, oltre alla solita carezza calda che ti fa guadagnare un paio di chilometri orari sul cronometrino, ti spruzzano con l’acqua dell’aria condizionata … i pulman più moderni sono chiusi con l’aria condizionata altri più datati hanno solo barre di ferro e niente vetri … il caldo è sempre lo stesso …
Un autista che ha smozzicato tre parole in inglese, e che si vedeva era dispiaciuto di non potermi comunicare quello che sapeva sui posti e le strade da qui a Wadi Halfa … mi ha pagato la branda … this is Sudan …
Casa di pastori lungo la strada per Al Dabbah N 16°15.994’ E 031°50.671’ – Multaga 17° 95.521’ E 31° 22.589’
214 km