Non ho dormito bene in questa cafeteria, troppa musica fino a tardi, poi la vicinanza al check point con i pulmann che facevano sosta, e infine … la pigrizia di non tirare fuori il materassino … hanno contribuito ad una notte con troppi risvegli …
Avevo visto dalla cartina che si andava per circa 60 chilometri a Nord-Ovest, quindi mi aspettavo il vento che puntuale non mi ha dato tregua fino al pomeriggio, oggi il caldo è bastardo fin dall’inizio per fortuna ci sono tante otri, alcune con acqua, non si sa come, freschissima, altre bollenti come l’aria circostante, il traffico ridotto non mi aiuta nella mia battaglia contro il vento …
Ci vuole pazienza, dote di cui non sono particolarmente dotato, bisogna dimenticare i chilometri che ieri scorrevano sul cronometrino alla velocità della luce, devi avere pazienza e ricordarti che se anche vai a 17 km/h, in otto ore farai più di centotrenta chilometri, in perfetta media per raggiungere Wadi Halfa entro il 7 agosto …
Nonostante il caldo e la fatica ogni tanto percepisco già l’atmosfera di fine viaggio, come il mese di maggio quando si va scuola, ma so che è ancora presto e dovrò pedalare ancora un mesetto …
Devo dire a mio padre che aveva ragione, lo prendavamo sempre in giro quando abbinava l’uso del ventilatore a quello del condizionatore … qui chi se lo può permettere usa entrambi e quasi sempre al massimo della potenza …
Verso l’una il caldo diventa impossibile, e quando c’è anche il vento a disturbarti, proseguire diventa sempre più difficile, aumentano le doccie dalle otri, aumenterebbero le soste nelle kafeterie se ce ne fossero di più, molte non hanno acqua, solo bibite, che per confermare un luogo comune, non dissetano nel deserto come l’acqua, in un posto dove mi sono fermato tre quarti d’ora, c’erano degli yoghurt ghiacciati, che ho bevuto mischiati a una altrimenti difficilmente bevibile bevanda gassata alla mela verde … assomiglia ad uno sciampo frizzante …
In questa parte di Sudan tanti paesi non sono sulla strada, ma un paio di chilometri a Est, vicino al Nilo, anche per questo rifornirsi non è agile, … bisognerebbe lasciare la strada principale, prendere vie sterrate, e iniziare a cercare un negozietto in questi paesi fondati secoli fa, che sembrano meno animati del deserto che li circonda … fatta eccezione per qualche casa e moschea verde pistacchio, o rosa, tutte le altre case hanno il colore della sabbia … le indicazioni stradali in inglese sono rarissime … e capire dove sei realmente non è sempre agile se non sei fortunato a trovare qualcuno che spizzica un po’ d’inglese …
Quando i chilometri sono 110, decido che ne ho abbastanza per oggi e cerco una sistemazione per la notte, domani sarà una semi tappa con sosta a Dongola di circa 70 km, i primi tentativi non vanno a buon fine, quando ho fatto altri dieci chilometri e mi dicono di essere ad Al Khandaq, la vecchia Dongola, decido di entrare in paese con la convinzione che ne uscirò domani … non c’è anima viva … il primo e unico uomo che incontro mi dice di andare dalla polizia … polizia? … si hanno dei posti letto … trovo un ragazzo che mi da la stessa indicazione … sto un po’ scendendo su una strada sterrata in mezzo a quello che doveva essere un gran bel paese secoli orsono, quando faccio l’ultima curva … ecco il Nilo … maestoso, placido, finalmente di un colore simile al blu … alla mia sinistra una strada, quella che doveva essere la via maestra un tempo, con alberi secolari … e poliziotti che dormono tranquilli all’ombra … vicino alle immancabili otri … ‘good afternoon, can I sleep here?’ … ‘No problem!’ …
Dei poliziotti presenti nessuno parla inglese, inglese, quindi mi fanno parlare con due loro colleghi, per capire da dove vengo, cosa faccio, … non sono una spia … un terrorista … ma tutto è molto divertente … uno di questi che parla un inglese d’altri tempi ‘How do you do?’ … mi invita alla cena del tramonto alla fine del Ramadan … ovviamente con lo stomaco vuoto non ci penso due volte … con i tre capi andiamo fuori da una moschea dove ci sono tre tappeti disposti ad U … pieni di leccornie … solo uomini come al solito … ma le donne sono presenti con quei piatti meravigliosi che hanno preparato durante il giorno … mi sembrano piatti più raffinati di altre volte … ci sono anche dei cetrioli in una specie di yoghurt … e una torta finale … questa volta la preghiera finale è più lunga del solito … i tempi sono più dilatati e alla fine c’è tempo per thè e caffè con vari tipi di datteri freschi … nuvole minacciose coprono la luna ma il mio interprete dice che non pioverà …
L’interprete mi chiede ‘sai qualcosa del passato di Al Khandaq?’ … ‘Si che era un insediamento popoloso già secoli fa …’ l’avevo letto sulla cartina … e chiedo ‘com’è la storia?’ e lui dice ‘si sappiamo che esisteva già due o trecento anni dopo Maometto, ma niente di più … … (in realtà doveva essere la capitale di un regno cristiano e c’è una chiesa trasformata in moschea che penso di aver visto … ma questo l’ho letto dopo).
Tornati nella caserma più amena del mondo con vista Nilo e ombra a volontà, inizia a piovigginare piano piano, in Etiopia non sarebbero nemmeno considerate pioggia queste goccioline che scendono a distanza di secondi, ma qui è un bene prezioso da non lasciarsi sfuggire, i poliziotti mettono le sedie di plastica all’aperto e … ci si siede godendo delle gocce e del vento fresco …
Forse pioverà quindi adagio il materassino su di una stuoia sotto un portico, e mi addormento facilmente, ma vengo svegliato due volte, la prima un poliziotto mi fa parlare con la moglie al telefono … Italian from Zambia … la seconda due poliziotti che stanno montando di turno mi chiamano ed iniziano a parlare di Barcellona, Mancini, Allegri, Ac Milan, e Ballotelli …
Una caserma rilassata e pacifica, dove gli anziani fanno poco e i giovani tengono pulito, si prega, discute di sport, si fumano nargilè e ci si riposa tanto soprattutto adesso che fa caldo e c’è il Ramadan.Amat uno dei capi che mi ha preso in custodia mi invita a restare un altro giorno, come spesso è successo in Sudan, ma Wadi Halfa è più vicina ma ancora lontana …
Multaga 17° 95.521’ E 31° 22.589’ – Al Khandaq N 18° 36’ E 30° 34’
121 km