La voce della lunghissima registrazione in arabo che non mi sembra di riconoscere tra le molte sentite in questo tratto attraverso il Sudan mi sorprende, è seguita dalla brevissima ‘the number dialled is out of coverage area’ (il numero chiamato non è raggiungibile). Sono circa le 5,30 del pomeriggio in Zambia, all’ultima chiamata verso le 5 il traghetto non era ancora partito, c’era un trambusto nel sottofondo, non capivo molto solo il ‘chiamami dopo’ … Immagino il traghetto sia partito e che Matteo con la bamboo bike sia nel mezzo del lago Nasser prossima fermata Assuan in Egitto. Peccato! Io e i bambini ci eravamo preparati una telefonata da tifo da stadio per celebrare la fine del Sudan, anche Chimba aveva fatto le prove al telefono e diceva ‘Matteo, how are you?’, la chiamata la posticiperemo a domani per l’arrivo in Egitto.
All’inizio del Sudan mi ero davvero preoccupata, sia google map che bing mi hanno fatto temere il peggio: centinaia di chilometri di deserto senza un villaggio o paese … e anche i blog di altri traversatori d’Africa non erano molto rassicuranti … e poi i nomi dei pochi villaggi che non combaciavano, ogni paese era conosciuto con almeno 4 o 5 nomi diversi e quindi mille tentativi, aggiungi una A, o un’H, sostituisci la K con QH … e i commenti di molti che mi dicevano con il Ramadan durante il giorno non troverà niente da mangiare o da bere … e il traghetto da Wadi Halfa che partiva in meno 13 giorni quando il percorso fatto da tutti gli altri ciclisti attraverso il Sudan era più di 1600 km, dovevo trovare una strada alternativa, una shortcut … ho passato una notte a verificare che la strada da Al Dabbah a Dongola fosse completamente asfaltata, avrebbe ridotto i chilimetri di circa 200, sembrava che nessuno l’avesse fatta recentemente, non trovavo nessun resoconto positivo, e allora con l’ingrandimento massimo su google map e l’opzione vista satellitare ho ‘percorso’ tutta la strada assicurandomi di vedere l’asfalto e la linea gialla tratteggiata lungo tutti i 154 chilometri! Rileggo un messaggio mandato a Matteo al confine tra Etiopia e Sudan ‘Cerca di mangiare e bere ogni volta che trovi, tieniti sempre riserva d’acqua!’.
E invece questo Sudan è stato fantastico, e Matteo anche!Ogni suo articolo era la scoperta di un popolo meraviglioso dalla casa dei pastori del villaggio che sarà per noi solo una X ai maestri della scuola di Akashah, una celebrazione di questa traversata dell’Africa che è un viaggio di persone e di incontri, di strade e villaggi con quel messaggio stampato sulla schiena ‘Sport can change your life’!