Cinquantatreesima Tappa

Giornata di merda! 

O meglio fine di giornata di merda …

Tutto era iniziato bene, colazione sontuosa con asporto di due panini con una specie di prosciutto  e formaggio, temperatura più accettabile del solito, e un paesaggio che si fa sempre più verde man mano che passano i chilometri. Qui il Nilo è sfruttato bene per l’agricoltura, oltre al solito grande canale parallelo al Nilo, ci sono anche dei piccoli canali dai quali, con l’ausilio di pompe diesel, l’acqua viene diretta in mezzo ai campi coltivati. Il mais è verdissimo come in Zambia si vede raramente. Ai lati della strada alte palme cariche di datteri donano un po’ d’ombra anche quando il sole è alto.

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Gli automobilisti egiziani sono i più veloci e indisciplinati al tempo stesso, sosta selvaggia dove capita, sorpassi in curva, sorpassi a tre, invasione di corsia anche dove in mezzo alle due corsie c’è il salvagente … però si fermano completamente di fronte ai dossi che l’amministrazione pubblica deve aver messo per limitatare le intemperanze … quasi tutte le machine hanno delle botte …

Verso le 18,30 arrivo ad Al Balyana, il cartello anticipa la città di qualche chilometro, approfitto con piacere di tre rifornimenti volanti post Ramadan, dove in sacchettino mi vengono dati datteri, succhi e acqua … cerco l’albergo che il mio team ha inidividuato, non lo trovo, c’è chi mi dice non ci sono alberghi e chi mi dice di andare avanti in centro, un autista di tuk tuk, il solito Bajai qui si chiama così, si offre di farmi strada dopo un paio di chilometri arriviamo ma è tutto chiuso, anzi l’albergo sembra non essere mai stato aperto. Lo stesso autista mi accompagna in un altro posto, ma come a Kom Ombu non mi vogliono, mentre sono lì un ragazzo mi chiama da un tuk tuk, parla inglese, e mi dice che mi porta lui in albergo, lo seguo, facciamo sosta all’internet point che gestisce, e camminiamo fino all’albergo, mi porta allo stesso dove ero già stato prima …

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Il ragazzo, cristiano copto, mi dice che posso dormire a casa sua, ma prima bisogna passare dalla polizia a comunicarlo, se qualcuno dei vicini andasse dalla polizia a dire che mi ha ospitato avrebbe dei problemi. Alla polizia non c’è il capo, mi portano nell’ordine un thè, un succo di frutta di guava bianco, una bottiglia d’acqua da 1,5 litri e un caffè intanto che aspettiamo il capitano. Alcuni poliziotti mi dicono di andare al Cairo in treno che è più sicuro, perchè ci sono in giro più delinquenti armati dopo la rivoluzione … Conrollano il passaporto come un filatelico controllerebbe un francobollo che aveva visto solo in fotografia, il numero tre della caserma mi intrattiene fino a che arriva il numero due, in borghese con la pistola nei pantaloni, mi fa domande, mi chiede dove ho incontrato il ragazzo copto e dice che da lui non posso stare e per ragioni di sicurezza la polizia mi trasferirà in un albergo dieci chilometri fuori dalla mia rotta per il Cairo, insisto per restare ma non c’è verso … nel frattempo è arrivato anche il numero uno, che mi accoglie nel suo ufficio, mi chiede in un inglese stentato del mio giro e mi offre il caffè, sta guardando le Olimpiadi vedo Mohammed Farah vincere a sorpresa i 5000 metri, e la sudafricana Semenya arrivare seconda dopo una gara condotta con supponenza, o emozione forse, e sempre in ultima posizione. Chiedo al capitano che medaglie ha vinto l’Egitto mi dice ‘Nothing’ ma hanno un lottatore Greco romano che dovrebbe portare a casa una medaglia, stiamo aspettando la macchina …

Quando la macchina arriva sono più di tre ore che sono lì, spero di fare poca strada perchè questi sono chilometri da aggiungere domani … arriviamo ad Abidos, più o meno 10 chilometri a Ovest di Al Balyana, ma la polizia non mi porta in albergo, bensì alla ‘Polizia turistica’!

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Scarichiamo la bici, i due poliziotti che mi hanno accopagnato tornano a Al Balyana, controllano passaporto … e mi cercano un albergo! … con questo capitano guardo il telegiornale … c’è un servizio sui saldi che sono cominciati oggi … e occasione in arabo si dice occasion … quando arriva l’albergatore andiamo a vedere la stanza e poi torniamo indietro a prendere la bici …

… dove cazzo è il cronometrino! … penso si sarà staccato quando la bici è caduta nella macchina della polizia … chiedo ai poliziotti turistici di chiamare il capo di Al Balyana … prima mi dicono non hanno il numero … poi chiamano e mi dicono che gli han detto che hanno controllato e non c’è niente … ma non penso sia vero perchè domanda e risposta distano solo di 20 secondi … chiedo di chiamare il capo o il numero tre … ma mi danno sempre la stessa veloce risposta …

In effetti non c’è certezza che sia caduto in macchina, qualcuno avrebbe potuto averlo preso prima nel cortile della polizia, …

Proseguire senza cronometrino, con le indicazioni stradali solo in arabo e i chilometri non sempre segnati, non sarà facile soprattutto a livello psicologico, ma anche matematico …  e per essere sincero mi disturba parecchio.

Non avevo ancora tolto l’adesivo protettivo, come facevano i dipendenti della FIAT coi sedili delle macchine che compravano per poi rivenderle dopo qualche mese, mi aiutava molto con medie e chilometri, adesso saranno cazzi acidi, mi mancherà come mi manca la libertà di movimento che qui è limitata, mi chiedo anche il diniego di dormire a casa di un cittadino egiziano sarebbe valso anche per un musulmano … mi hanno controllato più il passaporto in Egitto in tre giorni che in tutti gli altri stati in due mesi … sarà un effetto collaterale della rivoluzione …

Luxor N 25° 68.724’ E 32° 63.963’ – Al Balyana N 26° 23.543’ E 32° 00.298’

160 km