Questo cognome ci ricorderà solo jazz, la conquista della luna … e una truffa agevolata da chi ha chiuso gli occhi …
Sono partito da Langres con l’idea che alla fine la giustizia trionfa, certo in ritardo, ma ha vinto … il ciclismo ha perso … probabilmente l’albo d’oro del tour verrà ritoccato … alcuni secondi classificati dei quei lunghi sette anni sono a loro volta incappati in squalifiche … a qualcuno è stato permesso di doparsi ad altri no … questo pensavo nei primi chilometri …
Pensavo a Pantani che se l’è trovato di fronte al suo rientro, a cosa deve essere passato nella sua testa pensando ‘perchè a lui si e a me no’ … sicuramente siamo di fronte a due caratteri differenti … basta leggere ‘It’s not about the bike’ per rendersene conto …
Sono partito con qualche goccia di pioggia, poi ha fatto piuttosto freddo fino al pomeriggio, le montagne russe di ieri sono andate avanti per 110 chilometri … nonostante sono pochissime le tappe in cui ho fatto meno di 100 chilometri, ho sempre una certa soddisfazione quando raggiungo questa distanza, poi c’è la magia del post cento … i chilometri passano più velocemente … al pomeriggio sono più rilassato faccio più foto e mi godo di più il paesaggio … di solito mi passano molto più in fretta i chilometri dal centesimo al centocinquantesimo che i primi cinquanta … non sono mai stato un amante della mattina … faccio sempre fatica ad alzarmi e presto … in Africa ero obbligato perchè diventava buio in fretta, ma qui si può pedalare fino alle nove e mi sono riadattato subito …
Alla fine di Saint Bezier ho incrociato una ciclabile che costeggiando il Canal entre Champagne et Bourgogne va a Vitry le Francois … 26 km la pista ciclabile e 25 la strada normale … prendo la pista … saranno gli unici 26 km piatti di oggi … così piatti, con tante chiuse che è quasi impossibile capire in che senso scorre l’acqua … pedalare lungo i canali mi piace, mi rilassa, i pescatori mi salutano, ricambio e do un occhio ai galleggianti colorati … ma nessuno ha preso niente mentre passavo … mi immagino tra trentanni con la canna, un sigaro, nipoti che fanno casino con filo e mulinelli … ma la vera ragione per cui sono passato di qui è che spero di vedere una barca passare da una delle tantissime chiuse … ne avevo vista una dall’alto ma non ero in una bella posizione per fermarmi e faceva freddo quindi avevo tirato dritto … le chiuse sono tante e precedute da semafori rossi … arrivato alla chiusa di Hallignicourt sono accontentato! … una chiatta lunga almeno 20 metri aspetta pazientemente che le porte si aprono … quando la barca entra nella chiusa, costituita da due porte a tenuta (quasi) stagna è qualche metro sotto il livello del canale su cui deve proseguire … quando la barca è tra le due porte le porte dietro si chiudono … l’equipaggio, due coppie sulla cinquantina, legano la chiatta agli ormeggi, l’acqua inizia ad entrare dalla porta che delimita la chiusa dal canale su cui la chiatta proseguirà … man mano che l’acqua entra la barca si alza … quando il livello dell’acqua nella chiusa è lo stesso del canale … con calma si aprono le porte vicino alla prua e la chiatta può finalmente proseguire … il passaggio dura almeno 20 minuti … con tutte le chiuse che ci sono … non penso queste barche percorrano lunghe distanze … questi canali navigabili hanno un certo fascino … qui l’acqua è sfruttata bene … tutto intorno ci sono campi coltivati … di frequente si incontrano silos per lo stoccaggio del grano … anche molti stati in Africa sono ricchi d’acqua ma siamo veramente lontani da uno sfruttamento efficiente …
Siamo a poco più di 300 chilometri da Dunquerke, ho tre giorni a disposizione, la Francia si è rivelata più dura del previsto, sto un po’ soffrendo, ma so già che da settimana prossima tutto questo mi mancherà!
Langres N 47° 86.683’ E 5° 33.429’ – Chalons en Champagne N 48° 95.668’ E 4° 36.307’ 186 km