I vestiti che Giorgia e Serena mi hanno mandato dallo Zambia sono stati bloccati alla dogana, per fortuna mi hanno prestato un paio di jeans, pile e un giubbino che ho usato l’ultima volta in Etiopia completano il mio look da spettatore!
Arrivare allo stadio è facile, con il biglietto per la cerimonia non si paga la metropolitana, ci sono Games’ Makers dappertutto, che dirigono, aiutano invitano la gente a sorridere a divertirsi …
Prima di entrare c’è un check in vero e proprio, come all’aeroporto, non si possono introdurre liquidi di ogni tipo, ma ci si può rifare abbondantemente una volta entrati, nei vari bar e ristoranti pensati per soddisfare gli spettatori provenienti dai diversi paesi.
Trovare il posto è facilissimo, tante bandiere inglesi, bella musica, la luna piena, l’assenza di pioggia nonostante la coreografia piena di ombrelli di ogni dimensione accompagnati dalla canzone di Rihanna … ‘… come under my umbella …’ contribuiscono al successo della cerimonia di apertura più bella di sempre, dicono in tanti, ma penso sia vero.
62000 persone, più di 2400 atleti da 164 nazioni!
La coreografia ispirata al Big Ben, a Isaac Newton e alla Tempesta di Shakespeare, è spettacolare ne fanno parte anche molte persone con handicap come Joe Townsend, un soldato inglese che ha perso entrambe le gambe durante un’azione di guerra in Afghanistan, che ha portato la torcia olimpica dentro lo stadio scendendo agganciato ad un cavo dalla Arcelor Mittal Orbit Tower … come avrà fatto la torcia a non spegnersi?
La sfilata degli atleti, in ordine alfabetico per nazione, a parte l’Inghilterra che è entrata per ultima è stata bella e interessante, tanti colori, belle divise, tante sedie a rotelle con le ruote lenticolari con i colori della bandiera nazionale, altri atleti con carrozzine elettriche, nazioni africane, ahimè! … con pochissimi atleti … già dalla sfilata si capisce che ci sarà competizione vera … gli squadroni cinese, russo, inglese e americano si impegneranno alla morte per replicare, o superare, i risultati dell’Olimpiade … quando entra l’Inghilterra è un tripudio di bandiere, cori e incitamenti … il rumore proveniente dall’Olympic Park si sarà sentito molto lontano …
Stephen Hawking, è stata la voce narrante di questa cerimonia che ha contribuito ad organizzare, voce computerizzata, ma concetti chiari, alti, che non possono non ispirare chi li ascolta … quando ho sentito questa frase mi sono venuti i brividi … è stato come chiudere un cerchio … è stato come sentire quello che crediamo alla Sport2build …
“Ricorda di guardare in alto alle stelle e non giù ai tuoi piedi. Non mollare mai nel lavoro. Il lavoro ti da un significato e uno scopo e la vita è vuota senza questo. Se sei così fortunato da trovare l’amore, ricordati che c’è e non buttarlo via.”
P.S. : Un primo ringraziamento che mi sono dimenticato, e ricordato, è quello a mio cugino Marco Donati, webmaster che non vedo fisicamente da anni, ma fondamentale nella rete.
Biglietto n. OLY69-52846, Ponte B, Blocco 244, Fila 35, Posto 197