Ciò che importa è che sia stata una splendida giornata!
La mamma di Lucky non conosce di certo Vasco Rossi ma il messaggio è lo stesso ‘mushe mushe’, come dire fantastico. Non ha vinto la bici o il materasso e nemmeno le pentole è arrivata nelle retrovie, ma ‘la giornata è stata bellissima’ mi ha detto.
Per queste donne questa festa ha ancora un significato importante, lavorano moltissimo anche al posto dei mariti e un giorno di semi-vacanza è stra-meritato! Quando verrete a trovarci vedrete che quando una coppia va a raccogliere legna da ardere, quest’ultima viene sempre trasportata sulla testa della donna, o se andrete a pompare acqua alla fontana troverete quasi solo e soltanto bambine che poi riporteranno l’acqua a casa allo stesso modo.
Circa 400 tra donne, ragazze e bambine sono arrivate puntuali, sorridenti e anche gasate al Mukwamba Village. Noi in ritardo siamo stati perdonati con indulgenza … probabilmente anche perché il sole, arrivato inaspettato dopo giorni di piogge torrenziali, gli ha permesso di godere del verde rilassante di questa valli che di solito sono solo ‘posti di lavoro’. C’è chi ha camminato 15 km per venire, guadando torrenti mangiando mais bollito e bevendo poco, camminando con delle ballerine rosse usate anche in gara. Niente integratori, niente gps … solo un filo di usekese tree, estratto da sotto la corteccia, legato alle caviglie per non cadere e andare più forte, senza sentir dolore, su e giù per queste strade che non avevamo mai pensato di poter percorrere così in fretta: 5,7 km le senior da 18 a 30 anni e 2,5 km per under 12 e over 30. Lungo il percorso poco piatto, fango infido in via di essicazione e molto tifo di uomini alticci che invocano una corsa tutta per loro.
La festa della donna è ormai anche la festa di Sport2build. Cosa sarebbe Sport2build senza donne? Cosa sarebbe Sport2build senza la Chieftness Nkhomeshya Mukamambo II, senza la Headwoman, senza Giorgia, Serena, Ambra e Kwesha, senza le maestre della Chakwela Makumbi School o senza la pioniera Margherita o senza la prof Nichetti o la concreta Sara Fumagalli o la bionda Chiara Rapuzzi … le Jacarandas di Gaby e tutte le altre che dimentico … sarebbe molto meno di quello che è.
Kwesha, che purtroppo ha quasi finito l’attachment con noi, è riuscita a raggiungere con ogni mezzo i nostri villaggi vicini ma lontani Nkanga, Mapompo, Mpande, Funsue e spargere la notizia dell’evento sportivo dell’anno.
Le gare sono state tutte combattute col sorriso, con una serietà difficile da trovare negli uomini. I pochi tentativi delle senior giovani di correre nelle junior e delle senior anziane d’intrufolarsi nelle over 30 sono stati stroncati sul nascere ed in autogestione da comitati di gara spontanei … Senza sconti a nessuno: Lucia una bella ventitreenne di 120 kg con zero possibilità di piazzamento è stata costretta senza pietà a correre i 5,6 km delle senior.
Nelle Junior e nelle over 30 le posizioni di testa si sono presto delineate, nelle senior la gara è stata emozionante fino all’ultima salita quando Bridget Mweene la poco allenata campionessa dell’ultima Never Give Up è andata in crisi cadendo all’inizio dell’ultima terribile salita. Royce Kosa che aveva appena superato Esther Mwesa, seconda classificata alla mezza maratona di Lusaka lo scorso anno, è rimasta per un attimo attonita. Bridget non si rialza in fretta, Esther si avvicina alle prime due lo sguardo di chi ha ricevuto un regalo inaspettato che non vuole perdere, ma a questo punto Royce si risveglia e riparte leggera verso la meritata vittoria. Terza Mercy Kapempe una delle atlete più costanti degli ultimi 5 anni.
Una bellissima giornata, non importa se è finita! alla nostra maniera correndo. Non importa quanto, come e in che posizione. L’importante è andare avanti i risultati poi arriveranno! E’ finita ma se parlerà per tutto l’anno fino alla Women’s race dell’anno prossimo …
Arrivederci all’anno prossimo!
Classifiche:
Junior: 1) Miriam Nbelo – 2) Lucina Siavonga – 3) Cecilia Phiri
Senior: 1) Royce Kosa – 2) Esther Mwesa – 3) Mercy Kapempe
Over 30: 1) Jean Zingani – 2) Lucy Simasoko – 3) Esia Maliseni