L’attesa inizia molto presto Mukwamba Village, 24 ottobre 2021, anniversario dell’indipendenza dello Zambia: “si fara’ la Women’s Race?”
Da quella data in poi ogni occasione e’ buona per chiedere se l’8 marzo la corsa ci sara’. In un periodo di verità relative, la Women’s race sta, anno dopo anno, raggiungendo il grado di certezza (quasi) assoluta. Ormai per le donne della valle non può non esserci, è un must. Otto edizioni non sono poche, c’è chi è sempre stata presente, come Miriam la figlia della capa villaggio che viene ogni anno a dare una mano. C’è chi è alla prima partecipazione come Mary, arrivata vestita di tutto punto da non sfigurare nemmeno alla maratona di New York, ritiratasi prima ancora della partenza con la promessa di tornare l’anno prossimo più allenata. Ci sono campionesse del passato come Ester e Ruth che sono tornate più che altro per vederci. C’è Queen, una delle maestre dell’asilo, che incurante del suo quintale trova sempre un’avversaria con cui sprintare sulla salita dell’arrivo scatenando il pubblico che tende a stringersi intorno alle atlete come fanno i tifosi sulle salite del Tour de France.
E’ indubbiamente l’evento dell’anno. E’ una festa caratterizzata da incontro amicizia, gioia, competizione e relax. Non saprei bene come spiegare alle donne del Mukwamba il tema 2022 delle Nazioni Unite, “Uguaglianza di genere oggi per un domani sostenibile”, riferito a come le donne nel mondo rispondono al cambiamento climatico. Loro rispondono lavorando, se no non mangiano. Ma sono sicuro che la loro energia pulita, contagiosa e positiva contribuirà a cambiare il clima sociale realizzando quel mondo libero da pregiudizi, stereotipi e discriminazioni che il più appropriato hashtag #BreakTheBias del sito della giornata internazionale della donna sottintende.
La gara col livello più alto tecnico è come sempre quella delle under 30, Jane Simasoko, Elizabeth Moya e Beauty Mwansokola hanno vinto con eleganza e potenza, battendo il caldo e una impressionante Mary Mwanza che partita piuttosto tranquilla avrebbe probabilmente vinto se la gara fosse stata più lunga o si fosse svegliata prima. Se parteciperemeo a gare importanti queste quattro ci daranno grosse soddisfazioni.
La gara delle junior è energia allo stato puro: si parte fortissimo, e si arriva ancora più forte. La gara assomiglia al decollo dello shuttle: tutto il gruppo parte a razzo, poi pian piano si perdono dei pezzi ma la testa non perde mai velocità fino a decollare sull’impervia salita finale. Le tre astronaute sono state le promettenti Esnart Choongo, Charity Chilombapasi e Sharon Kadansa.
La gara più attesa, che attira più pubblico e commenti è quella delle senior: mamme, nonne, bisnonne capaci ancora di mettersi in gioco, divertirsi. Arrivare tra le due ali di pubblico in cima alla salita deve essere qualcosa di fantastico. Essere tifate, incitate da figli, nipoti, mariti e talvolta anche amanti deve essere un’iniezione di adrenalina che scatena sprint all’ultimo sangue che si concludono sempre con un sorriso anche per il 399 posto. A de Coubertin avrebbe fatto piacere essere qui oggi. Gara olimpica. La classifica delle senior quest’anno non la metto perchè hanno vinto tutte. Se qualche amante delle statistiche la vuole gliela mando in privato.
Qualora decidessero di venire a correre in Zambia rientrerebbero in questa categoria le arzille signore dell’Associazione Jacaranda che hanno reso questo evento possibile nel corso degli anni e tutte le altre che ogni anno contribuiscono alla riuscita di quest’evento unico. Gaby e Jacarandas, Emanuela, Paola, Teresa, Giulia e Tullia iniziate ad allenarvi! Anche l’anno prossimo la corsa si farà!