Ed eccoci all’undicesima edizione della Women’s Race.

Anche quest’anno sono tantissime le donne, ragazze e bambine che partecipano a questo evento che è ormai un appuntamento fisso. Per la prima volta la categoria delle ragazze più grandi dai 13 ai 30 anni che corrono il percorso lungo circa 10km dal villaggio di Mapompo alla Chakwela Makumbi School, è la più numerosa: più di 150 ragazze. Sono tutte le bambine che in questi anni sono cresciute con noi, con le campestri Never Give Up, con le Women’s Race, con la Lusaka Marathon e la Victoria Falls Marathon, con la Chakwela Makumbi School, che gli anni scorsi affollavano la categoria delle Under 12. E si vede dalla partenza, riconosco tutta la grinta e la forza di quelle bambine ancora accesa nel cuore e nelle gambe, la partenza mi ricorda quella delle più piccole mentre faccio le foto quasi travolta a pochi metri dal via.

Quest’anno il mais è alto nei campi lungo la strada, la stagione delle piogge per fortuna è abbondante e speriamo che anche la diga della centrale idroelettrica di Kariba si riempia e lo Zambia torni ad avere l’elettricità quest’anno, non solo quel paio di ore al giorno, o meglio paio di ore per notte degli ultimi mesi. Non che al Mukwamba Village cambi molto, qui la rete elettrica manco arriva e la pioggia di quest’anno serve solo a crescere il mais, maggiore fonte di sostentamento delle famiglie.

Proprio accanto ad un campo di mais, le ragazze passano la partenza delle bambine che creano un tunnel di applausi e tifo “Number one … Number one” e poi “Number two … Number two” e ancora “Number three … Number three” scandendo la posizione di ciascuna che passa fino a perdere il conto.

Dopo la corsa delle ragazze, partono le Under 12 come sempre l’inizio è dirompente e tutte le bambine lottano per conquistare per la prima fila. Alla partenza molti fratelli vengono ingaggiati come porta scarpe. E’ la prima volta che lo noto, forse la prima volta che succede! Un ragazzino ha una collana di scarpe al collo che riconsegna all’arrivo.

L’ultima gara è quella delle donne over 30. Prima della partenza, Charles, uno dei nostri coach, spiega alle donne il motto di quest’anno e chiede chi sa cosa vuol dire Empowerment, o se qualcuna sa dare un esempio di Empowerment, una donna sorride e dice Empowerment sono gli assorbenti che riceviamo all’arrivo.

Ecco la classifica della giornata:
Junior Girls, Under 12:
1. Jenipher Munkombwe
2. Miriam Mukomba
3. Ireen Mwinga
Senior Girls, Over 13
1. Joyce Chala
2. Esnart Choongo
3. Gracious Mwaliteta
Azimai, Over 30
1. Lavenda Shampango
2. Eunice Sekeleti
3. Esther Mwinga
All’arrivo come sempre tutte le partecipanti hanno ricevuto un pacco gara con assorbenti, matite, succhi, biscotti.

Il pranzo con l’immancabile nsima, polenta bianca, è stato preparato questa volta dai giardinieri-tutto-fare della Chakwela Makumbi School, Amon e Laurent, che ridendo mi dicevano “Oggi cucinano gli uomini!”.

I premi sono una festa. Applausi e acclamazioni da stadio scandiscono la cerimonia di premiazione: latte, succhi, astucci, set di matematica, fino a pentole, speakers e magliette per le prima classificate. Tutto reso possibile dal prezioso contributo delle donne della Associazione Progetto Jacaranda ONLUS, Parmalat Zambia, e la famiglia Patel.

Alla fine delle corse, il moto taxi che mi accompagna lungo le gare mi dice che stiamo facendo un ottimo lavoro, che queste ragazze conserveranno questi cari ricordi per sempre. Penso di Si, o meglio spero di Si, queste bambine, ragazze, donne terranno caro il ricordo della corsa delle donne, e il ricordo diventerà forza e la forza diventerà empowerment.
Empowerement che forse inizia anche con un pacco di assorbenti alla Women’s Race.
#For all Women and Girls: Rights. Equality. Empowerment!